Istruzioni per l’uso del Gp d’Ungheria dove il re era Hamilton e la pole conta poco

Ultimo gran premio prima della pausa estiva. Il Mondiale ha appena girato la boa di mezza stagione, ma già tutto pare deciso, resta solo da vedere chi prevarrà tra Piastri e Norris. Comunque andrà avremo un nuovo campione del mondo.

Ci sono però alcune domande a cui dare delle risposte:

  • La nuova sospensione Ferrari runziona davvero?
  • Hamilton riuscirà a stare davanti a Leclerc qualche volta
  • La Mercedes salverà Antonelli
  • Russell firmerà il rinnovo
  • Verstappen che farà
  • Quando la Ferrari annuncerà il rinnovo di Vasseur?

Istruzioni per l’uso dell’HungarianGp

  • Secondo gli ingegneri Brembo l’Hungaroring, lungo 4,381 km, è classificato come un circuito mediamente impegnativo per gli impianti frenanti. 
  • In una scala da 1 a 5, si guadagna un indice di difficoltà pari a 3, nonostante i freni siano in funzione per il 20% del giro. Le frenate sono 10: 2 Hard, 4 Medium e 4 Light.
  • Il Gran Premio d’Ungheria, quattordicesimo appuntamento della stagione, raggiunge quest’anno il traguardo delle quaranta edizioni, e ospiterà anche una sessione di test per lo sviluppo delle gomme 2026, in programma martedì 5 e mercoledì 6 agosto, con la collaborazione di Ferrari (un giorno), Racing Bulls (un giorno), McLaren (un giorno) e Alpine (due giorni).
  • Le prove saranno funzionali alla delibera delle costruzioni per il prossimo anno, da omologare per regolamento entro il 1° settembre, e per sperimentare anche dei prototipi delle mescole: per queste ultime, il termine per l’omologazione è il 15 dicembre e, prima di allora, sono previsti altri sei giorni di test (due a Monza, due al Mugello e due a Città del Messico).
  • Nonostante sia un circuito stretto e tortuoso, dove i sorpassi sono notoriamente difficili, pochi piloti sono riusciti a vincere qui partendo dalla pole position. 
  • Nelle ultime 6 edizioni, solo Lewis Hamilton ci è riuscito nel 2020. 
  • Estendendo l’analisi alle ultime 20 gare, la pole-to-win si è verificata solo 6 volte, 5 delle quali per merito del sette volte campione del mondo, due volte con la McLaren e tre volte con la Mercedes.
  • La terna di gomme slick selezionata è identica a quella dello scorso anno: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Fino allo scorso anno, sarebbe stata la più morbida possibile ma nel 2025 è stata introdotta la C6 che, però, è troppo estrema per un tracciato con queste caratteristiche di densità di energia esercitata sui pneumatici per ogni giro: se il livello delle forze non è elevato in termini assoluti, la brevità del tracciato comporta infatti un accumulo importante ad ogni tornata.
  • Un altro parametro importante da considerare sono le alte temperature che, tradizionalmente, accompagnano il fine settimana ungherese e determinano un degrado prevalentemente termico, anche a causa dell’asfalto molto scuro: lo scorso anno qui si raggiunsero le temperature più elevate della stagione sull’asfalto (58,6 °C).
  • La strategia più gettonata è stata a due soste, usando varie combinazioni fra C3 e C4. La Medium ha avuto il rendimento migliore ed è stata montata da 13 piloti alla partenza; gli altri sette si sono suddivisi fra Soft (quattro) e Hard (tre).
  • Un solo pilota, Yuki Tsunoda con la Racing Bulls, è riuscito ad arrivare alla bandiera a scacchi dopo aver effettuato solamente una sosta mentre gli autori di una gara con tre pit-stop si sono fermati nel finale per un breve stint con la Soft.
  • I due piloti di Aston Martin (Fernando Alonso e Lance Stroll) hanno effettuato sì due soste ma hanno usato tutte e tre le mescole dopo aver scelto una strada diversa nella gestione delle gomme durante le prove libere: il canadese è stato il pilota che ha fatto lo stint più lungo (14 giri) con la Soft.
  • La frenata più impegnativa dell’Hungaroring è la curva 1, subito dopo la linea di partenza/arrivo. 
  • Questo è l’unico tratto in cui le auto superano i 300 km/h, toccando i 307 km/h prima di scendere a 95 km/h in soli 2,65 secondi su 122 metri.
  • I piloti subiscono una decelerazione di 4,4 g e applicano una pressione di 156 kg sul pedale del freno, con una potenza frenante massima di 2.243 kW.

Occhio al degrado termico già in qualifica

  • L’Hungaroring sta vivendo una fase di grande trasformazione. Dopo il rifacimento dell’area del paddock, quest’anno le modifiche più importanti hanno riguardato la pit-lane e il rettilineo principale, nonché il pit-building e la tribuna centrale.
  • La superficie della griglia e quella della pit-lane sono state riasfaltate, utilizzando 860 tonnellate di una miscela appositamente studiata e contenente bitume con un punto di rammollimento più elevato.
  • La stesura dell’asfalto è stata eseguita cercando di ridurre al minimo le onde longitudinali in modo da garantire una consistenza uniforme. La nuova superficie è stata già utilizzata in gare GT all’inizio di luglio e verrà analizzata nei prossimi giorni per verificarne i valori di aderenza.
  • Di solito, su questa pista l’evoluzione delle prestazioni durante il fine settimana è molto marcata, soprattutto nei primi due giorni. Il graining potrebbe fare la sua comparsa nelle prove del venerdì per poi andare a ridursi man mano che le vetture gommeranno l’asfalto.
  • L’elevato degrado termico è un fattore che i piloti dovranno affrontare anche nel giro di qualifica, con la Soft che – se non gestita adeguatamente – potrebbe metterli in difficoltà nelle ultime due curve della pista. 

Anche in Ungheria il re è Lewis: 8 vittorie, 9 pole

  • Il Gran Premio d’Ungheria è entrato a far parte del Campionato del Mondo nel 1986, portando per la prima volta la Formula 1 in quella che era ancora l’area del Patto di Varsavia: da allora è sempre stato presente, pure nella stagione 2020 segnata dalla pandemia del COVID. Il pilota che ha vinto più edizioni è Lewis Hamilton, che ha nel suo palmarès otto successi, nove pole position e dodici piazzamenti sul podio. Michael Schumacher è secondo sia come vittorie (quattro) che pole position (sette) mentre come piazzamenti sul podio alle spalle di Lewis c’è Kimi Raikkonen (nove).
  • Fra le squadre, la McLaren è la più vittoriosa (12 successi), seguita da Williams e Ferrari con sette ciascuno. McLaren e Mercedes condividono il primato di pole position (nove), con la Ferrari terza a quota otto. In termini di piazzamenti sul podio, la Ferrari è prima a quota 29, davanti alla McLaren (25) e alla Williams (18).
  • Due piloti in attività hanno colto all’Hungaroring il loro primo successo in Formula 1: Fernando Alonso nel 2003 con la Renault ed Esteban Ocon che vinse nel 2021 con l’erede della vettura di Enstone, l’Alpine.
    Due volte il Mondiale è stato assegnato in Ungheria: Schumacher 2001 e Mansell 1992.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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